Non è facile presentare ellicacemente un santo allo smaliziato lettore di oggi, sopratutto quando si tratta di un mistico, il cui nucleo intimo risulta sempre inafferrabile. Per quanto riguarda Giovanni della Croce, l’impresa risulta particolarmente difficile perché evita nei suoi scritti ogni accenno autobiografico. Ma proprio ciò che sembra renderlo estraneo alla storia del suo tempo, lo porta ad afferrare il nocciolo della realtà, ad intuire le vie che vi portano, a denunciare le illusioni e le deviazioni che ne impediscono l'accesso, dando risposte interessanti e attuali ai bisogni fondamentali dell'uomo di sempre.
In effetti, più lo si conosce e piil lo si apprezza come Dottore dell'Amore e del Nulla, come come impropriamente si dice. Per lui, Nulla e la Notte non sono che il risvolto dell'Amore, il prezzo da pagare per ottenere il Tutto «dal più profondo centro dell'anima promana...», là dove Dio ha lasciato il suo sigillo e dove la persona pud attingerlo come oiigine e destino. Una completa e approfonclita biogralia di Giovanni della Croce resta ancora da fare. Questo libro non intende certo risolvere il problema, lna contribuire a far emergere l'incandescente esperienza di Dio e dell'uomo, «l'abbondante conoscenza mistica che si sa per amore». È, ciò che Giovanni chiede di condividere con noi.