'La pubblicazione di un trattato teologico del vescovo di Ypres Cornelis Jansen l'Augustinus (1640) - segnò L'inizio di una controversia che, muovendo da motivazioni eminentemente religiose, influì con il suo grande rilievo culturale sulla maturazione della coscienza politica europea per quasi due secoli. Suo terreno di elezione fu la Francia di Richelieu e di Pascal, di Mazaino e di Luigi XIV, di Racine e di Corneille, ma il travaglio spirituale che suscitò coinvolse gran parte dell'Europa e non fu estraneo ai fermenti delle riforme che caratterizzarono l'Itala del Settecento. Sul piano più squisitamente morale il giansenismo interpretò esigenze di severo rigore, e per questo l'ansia di rigenerazione spirituale espressa dalle monache e dai Solitari di Port-Royal lo portò a scontrarsi con l'assolutismo e ne fece un elemento importante dell'opposizione alla monarchia alla vigilia della rivoluzione francese.
In Italia quanti si ispirarono alle tesi gianseniste, in accesa polemica con i gesuiti, cercarono e trovarono comprensione e appoggio presso vari governi impegnati nelle rivendicazioni giurisdizionaliste. Il momento più alto del giansenismo in Italia fu il sinodo di Pistoia (1786), che segnò anche l'inizio della fase discendente della sua parabola.