Dopo un periodo di sospetti, le esperienze religiose esercitano di nuovo un grande fascino. Accanto alla religione detta «popolare» nella quale Dio viene nominato, per abitudine ed eredità, in funzione dei bisogni umani, ecco delle conversioni improwise, delle emozioni di grande intensità spirituale; ecco l’esultanza degli oranti carismatici nell’unità e nella pace ritrovate o, in senso inverso, l’eccitamento conflittuale e sowersivo dei raggruppamenti socio-politici con l’impazienza militante di una terra nuova.
Capitolo dopo capitolo, André Godin descrive ciascuna di queste esperienze che occupano l’attualità e la illumina a partire dal desiderio che la sottende. In questo libro, una scienza umana — la psicologia — rende conto della funzione e del funzionamento della religione per gli individui e per i gruppi; svela le componenti sociali e psicologiche, consce e inconsce, del desiderio dell’uomo quando si mette in moto verso una misteriosa trascendenza.
Esperienza religiosa. Ma esperienza di che cosa? deIl’io, dell’io immerso nel gruppo? di Dio? di quale Dio? La domanda pertinente e legittima- nasce in termini nuovi. Queste esperienze sono prodotto del desiderio, costruzione di un ideale dell’io sulla
base di rimozione, illusione proiettiva or fuga dalla realtà? Tra l’esperienza religiosa che scaturisce-dal desiderio e l’esperienza che accoglie il desiderio dell’Altr0, che intervallo c’è?
Al termine di questa opera fondamentale per la valutazione psicologica del vissuto religioso, l’autore riprende it suo interrogativo di fronte all’esperienza cristiana. Il capitolo finale, nel quale riflette da cristiano senza cessare di essere psicologo, riserva importanti sorprese. E si ritornerà sulle pagine che spiegano l’esperienza dei discepoli, chiarificano problemi di catechesi e mettono in chiaro le condizioni psicologiche di un discernimento cristiano. L’opera è seguita da un glossario utile e suggestivo, con 300 referenze.