«La separazione tra spiritualità e teologia ha causato pù danni della divisione delle Chiese d'oriente e d'occidente». Da questa affermazione di von Balthasar è nato il presente volumetto, che ripercorre il modo con cui nella storia la teologia è stata definita e soprattutto è stata praticata, con l'intento di sollecitare a una teologia che si proponga impregnata di spiritualità. Per i padri «sarebbe vano, e contrario alie loro esigenze più intime, separare dalle loro opera i libri dogmatici e i libri di "spiritualità". Ciò che essi insegnano lo vivono, in una unità così spontanea, per non dire ingenua, che essi ignorano del tutto la scissione moderna fra dogmatica e pietà» (H.U. von Balthasar). Alla domanda «Se la teologia abbia come scopo la contemplazione o il farci diventare buoni», s. Tommaso risponde: «Anche farci diventare buoni». E quando si chiese a s. Bonaventura: «Si fa teologia per la contemplazione o per diventare buoni?», egli rispose: «L'uno e I'altro, principalmente però per diventare buoni». S. Alberto sintetizza questi orientamenti, delinendo la teologia «il sapere in quanto orienta alla pietà - scibile secundum quod est inclinans ud pietatem». Delineando i vari modi con cui si è fatto teologia, il volume si configura come una chiara e utile vision d'insieme sulla storia della teologia cristiana. In particolare ricostruisce il percorso dei vari teologi del sec. XX. illustrando come Ia teologia contemporanea sia lontana dalla fredda astrazione e sia invece radicata in esigenze di vita e di spiritualità. Un quadro d'insieme utile per la completezza,la leggibilità e I'afflato.