L'idea che ispira il presente progetto, nell'offrire agli studiosi Ie Costituzioni elaborate nei vari periodi dell' cammino storico dell'Ordine, non è il realizzare una nuova edizione critica di questi testi, ma più semplicemente raccogliere e rendere disponibili le edizioni critiche dei manoscritti medievali su riviste e pubblicazioni scientifiche, e anche le edizioni ufficiali dopo l'invenzione della stampa fino ad oggi. Infatti, gli studiosi sperimentano spesso la difficoltà di trovare tutti questi testi presenti nelle biblioteche a cui si rivolgono per le loro ricerche.
Le Costituzioni medievali sono state ricostruite, nelle edizioni critiche, sulla base delle copie successive agli originali dispersi. Le diversità dei testi costituzionali e la pluralità degli studiosi che ne hanno curata la pubblicazione, mostrano, e volte, l’esistenza di differenze di metodo nella loro preparazione e redazione. Anche nelle stampe ufficiali delle Costituzioni, pubblicate da 1499 in poi, si riscontrano alcune diversità tra gli editori. Nel tener conto di tutto ciò, si è scelto nel presente progetto di seguire il criterio di riprodurre fedelmente, per quanto è stato possibile, il testo delle singole edizioni critiche e ufficiali. Solo per il caso delle Costituzioni del 1357 si è intervenuti con i criteri esposti nella nota di presentazione di questo testo costituzionale.
All'edizione delle Costituzioni viene aggiunta anche quella delle modifiche compiute in successivi capitoli generali, e la riproduzione di altri principali testi legislativi ad esse complementari.
La II parte, dedicata al periodo dal 1462 al 1776, contiene le Costituzioni del Beato Giovanni Soreth nella redazione per la prima volta stampata nel 1499, e le successive stampe ufficiali delle Costituzioni dei priori generali Giovanni Battista Caffardi, Giovanni Stefano Chizzola e Gregorio Canalo, con l’aggiunta dell’Aura et saluberrima del priore generale Nicolò Audet contenente i testi integrativi di riforma del 1524, e i decreti integrativi emanati dai capitoli generali dal 1625 al 1762 e pubblicati dal periore generale Mariano Ventimiglia nel 1766.