L'ecclesiologia del Vaticano II ci ha insegnato a prestare un'attenzione rinnovata alle caratteristiche di una Chiesa locale. È vero che noi siamo cresciuti con la convinzione pratica che la liturgia si identificasse in concreto con una liturgia particolare: a questo ci ha condotti la grande espansione missionaria di Roma - Chiesa metropolitana dell'Occidente e in seguito dei nuovi paesi venuti alla fede - e il fatto che ivi risieda il segno visibile dell'unità fra le Chiese.
Ma - come mostra questo libro – è avvenuto un certo flusso e riflusso, per cui la Chiesa di Roma ha dato e ha ricevuto, ha « tollerato » le particolarità locali o ha tentato di inquadrarle in una rigida uniformità. Così la considerazione storica diventa indispensabile per comprendere la teologia soggiacente a certi comportamenti, sia da parte dell'autorità centrale sia da parte delle comunità locali; relativizzando la nostra attuale immagine del mondo liturgico ci aiuta a non aggrapparci a reminiscenze archeologiche e a non tagliare i ponti con le nostre matrici culturali.
Questa sintesi storica è un'iniziazione: essa ci dir l'essenziale, esposto in mo- do denso e suggestivo. L'Autore si muove con sicurezza di maestro dentro un mondo vario e complesso. Il suo testo, chiaro e lineare, mette a frutto una straordinaria quantità di studi particolari (citati nelle note e in appendice), ma senza pedanteria né ridonanze, salvo forse qualche comprensibile simpatia verso certi punti.
L'itinerario della liturgia di Roma, dopo il periodo creativo (I-VI secolo), conosce una rielaborazione e amplificazione ad opera dell'area culturale franco-tedesca (Vll-Xl secolo), poi un'esuberanza ceremoniale e allegorica (XXI-XVI secolo), infine una rigida unità dominata dal rubricismo (XVII-XX secolo). Con il Concilio Vaticano il siamo a una svolta fondamentale, anche se non vediamo i principi solennemente offermati. L’appendice seconda, presentando ordinamente i documenti della riforma liturgica, aiuta a fare il punto della situazione.
Ci auguriamo che questo libro, che in Germania ha raggiunto la quinta eduzione, trovi buona accoglienza presso tutte le persone colte e presso i responsabili della liturgia per formare una armoniosa sintesi fra l’antico e il nuovo, fra la tradizione e la creazione.