La riforma liturgica del Vaticano II nell’affrontare tutto il vasto campo che la Liturgia le presentava, non poteva non fissare la propria attenzione in modo particolare sull’eucaristia. Facendo eco alla riforma, l’eucaristia viene qui affrontata per quello che essa è nel suo apparire: una realità liturgica, ossia una celebrazione, che si presenta con un suo «contenuto» e si esprime in una sua propria «forma». Il primo, dotato di una sua stabilità immutabile, che viene dall’essere fede della Chiesa, porta tuttavia in sè i germi di una comprensione sempre maggiore, e come tale è soggetto immediato di telogia, e costituisce così la Prima parte del nostro studio. L’altra, che vive di rettamente nella storia, esige invece una ricerca storica, attraverso la quale si può stabilire in che misura la «forma» stessa, di volta in volta diversa secondi i tempi e le culture, è stata fedele espressione del contenuto di fede. Questo dà origine alla Seconda parte del volume, che esamina storicamente l’evolversi della celebrazione dell’eucaristia.
Ma siccome solo uniti insieme, il contenuto e la forma dell’eucaristia danno luogo a una celebrazione, la riflessione teologica sulla celebrazione non ignorerà la storia, e la ricerca storica su di essa non perderà di vista la teologia. Gli autori dell’opera si augurano che da essa i lettori traggano più viva la visione e più intenso l’amore per quello che nell’Anafora delle Constitutiones apostolorum (sec. IV) è detto «il grande mistero de NT» e che oggi di nuovo SC 47 ci presenta come «memoriale della morte-risurrezione di Cristo e convito pasquale della Chiesa».