L'antropologia teologica fondamentale studia la struttura umana nativa che definisce in radice ogni uomo dal punto di vista del rapporto con Dio e deve essere da lui portata a compimento. Da qualche anno in qua si usa chiamarla « protologia », che significa discorso su ciò che è primo o germinale (come « escatologia » vuol dire correlativamente discorso su ciò che è ultimo e compiuto). L'insieme dei suoi temi corrisponde alla materia un tempo studiata, pur se in forma parziale e frammentaria, dal trattato scolastico « De Deo creante et elevante ».
Il saggio elaborato in queste pagine prospetta i contenuti della protologia in maniera originale e completa. Un primo capitolo documenta il fatto decisivo che l'uomo e l'universo esistono in vista ed in forza di Gesù Cristo e ne applica le conseguenze alla chiarificazione dei complessi problemi della predestinazione, del rapporto natura e soprannatura e della creazione. Un secondo capitolo illustra la realtà dell'uomo fatto « ad immagine e somiglianza di Dio », mettendo in luce il carattere essenzialmente relazionale dell'essere umano ed applicandone gli esiti alle questioni della socialità umana, della sessualith, del rapporto anima e corpo, e delle origini dell'uomo. Il terzo capitolo si sofferma sulle componenti dinamiche della struttura umana (storicita e libertà, generatrici di sofferenza) che rendono conto della specificità della esistenza terrena o viatrice in quanto tale. Un quarto capitolo, rompendo un silenzio ormai generalizzato, affronta puntigliosamente il tema del significato, e quindi della realtà, degli angeli e dei demoni. L'ultimo studia quel quasi nativo di indole storica che viene correntemente chiamato peccato originale.
A suo modo, questo libro è un atto di coraggio. ln un momento in cui le gravi difficoltà della protologia inducono un gran numero di teologi a lasciarla in ombra od a parlarne in modo guardingo, subordinato ed asistematico, tenta di darne una puntualizzazione franca, esplicita ed organica. Non disattende nessuno degli argomenti preminenti, compreso quello tanto emarginato degli angeli e dei demoni o quello perpetuamente sottinteso della storicità umana. Accoglie apertamente le istanze della modernità, ma non esita a prendere posizione contro ciò che appare vero solo perché ripetuto uniformemente da molti. Con ciò, mentre offre dei contenuti preziosi e di grande attualità, alimenta nel lettore le certezze di fede, e lo aiuta a coltivare la libertà di pensiero che si addice ad un vero credente.