Harvey Cox pubblicava nel 1965 .«La città secolare» (ed. it., Vallecchi, Firenze 1968), alla cui tesi il presente volume del sociologo nord-americano Andrew Greeley si contrappone perfino nel titolo. Seguiva nel 1966 un volume collettivo «Dibattito su 'La città secolare’» (ed. it., Gdt 59), al quale prendeva parte con un nutrito saggio critico anche Greeley. Nei frattempo Cox passavo ne «La seduzione dello spirito» (1972; ed. it., Queriniana, Brescia 1974) ad un ricupero della positività della religione popolare e Greeley organizzava un intero fascicolo della rivista «Concilium» (1/1973) sul tema della persistenza della religione. Il discorso viene qui ripreso in forma dettagliata e documentata.
Tesi provocante del volume: contro i luoghi comuni di teologi che parlano di fine della religione e di secolarità dell'uomo, risulta dai più recenti studi di sociologia che i fondamentali bisogni religiosi dell'uomo e le fondamentali funzioni della religione non sono molto cambiati dall'ultima èra glaciale. L'uomo non è secolare; la religione persiste. Un brillante saggio anticonformista, che ha pure il pregio di citare l'argamente le più recenti e acute pagine del dibattito sociologico contemporaneo, così da costituire un'ottima introduzione ad una sociologia della religione.