Scrive il cardinale Carlo M. Martini, arcivescovo di Milano, nella prefazione: «Le Edizioni Paoline offrono al lettore italiano la traduzione del libro di p. Bernard sulla Ieologia simbolica. Vorremmo sottolineare subito il carattere di novità di quest'opera, soprattutto nell'ambito della nostra cultura teologica: il campo della simbolica, infatti, rimane per molti sconosciuto ed è bene che ad introdurre in esso la riflessione dal punto di vista della teologia sia uno studioso noto per le sue numerose opere di spiritualità. [...] La novità del simbolismo riguarda non l'uso dei simboli, ma la riflessione sul loro significato e sulla funzione dell'attività simbolica. L'espressione simbolica infatti è più primitiva del discorso ragionato e astratto: essa è presente fin dallb prime pagine della Bibbia e pervade tutta la preghiera dei salmi; la ritroviamo nella poesia e nell'arte; ma, soprattutto, essa fa parte della teologia sacramentale. [...] Questo libro interesserà anzitutto gli studiosi che vogliono approfondire la loro comprensione dell'attività simbolica religiosa. Sono vari i campi nei quali questo studio può portare a un vero approfondimento e rinnovamento: citiamo la teologla in genere, a teologia spiiituale e mistica, la storia delle religioni e l'esegesi dell'AT e del NT». La sua parte centrale è un'amplissima descrizione simbolica della ricerca di Dio. Qui l'Autore cede spesso e a lungo la parola a Maria dell'Incarnazione e a Teresa di Lisieux, a Giovanni della Croce e a lgnazio di Loyola, a Origene e a Gregorio Nisseno, a Teresa d'Avila e a Caterina da Siena... Ora, prosegue mons. Martini, « la lettura dei grandi spirituali esercita sempre un vero fascino e invita a condurre una vita spirituale più costante e profonda. La forma simbolica spesso presente nelle loro opere diventerà più accessibile a chi, accostatosi all'opera di p. Bernard, si sentirà introdotto a meglio gustarne e valutarne il messaggio espresso simbolicamente: da questo punto di vista pensiamo che molti laici di una certa cultura spiritual mente impegnati, religiosi, contemplativi nel chiostro e nel mondo possano qui trovare un nutrimento saporoso e alquanto nuovo alla loro vita spirituale».