Nella prima lettera, l'Arcivescovo di Lanciano - Ortona ha cercato di dare un ritratto a tutto tondo di Paolo, sulla traccia delle sue Lettere; nella seconda ha approfondito il tema di Paolo come missionario del Vangelo, seguendo la narrazione degli Atti degli Apostoli, in questa terza egli si addentra in una «ricerca nelle zone più profonde dell'animo di Paolo, quelle che rivelano l'eccezionalità della sua esperienza mistica e la singolarità della sua persona». In tal modo cerca di porsi «in sintonia con Paolo, a partire da ciò che di più nascosto, di più profondo c'è nelle sue lettere». Ne esce un ritratto del cuore di Paolo, appassionato di Cristo, del Vangelo, ma anche ricolmo di affetto per i cristiani a cui ha portato il Vangelo, che ha generato alla fede. Un Paolo che gode del loro amore, soffre con loro, sta in ansia per loro? Un Paolo che, proprio perché innamorato di Cristo, non può non amare «alla follia» gli uomini. «Cor Pauli cor Christi», ha detto Giovanni Crisostomo.