Dio esiste? E chi è Dio? Hans Küng si propone di dare una risposta fondata a questi due interrogativi. Sia il sì .che il no a Dio non sono ormai più tanto ovvi e accettati come assiomi dai credenti o dai non credenti. Molti sono quindi i perplessi, i disorientati, gli indecisi e gli scettici. Essi dubitano della loro fede, ma dubitano anche del loro dubbio. E comunque rimane in tutti il desiderio della certezza. Perciò il dibattito è ancor oggi molto vivo, nell'ambito delle confessioni tradizionali e delle nuove ideologie, tra cattolici, protestanti, ortodossi, cristiani o ebrei, credenti, atei o nichilisti. Molti in realtà si chiedono: la religione ha ancora un futuro? Non c'è morale anche senza religione? Non basta la scienza? La religione non si è sviluppata dalla magia? Non si perde nel processo dell'evoluzione? Non è forse vero che persino i teologi hanno rinunciato alla dimostrazione di Dio? Nell'af-frontare il difficile, ma anche affascinante problema di trovare una risposta fondata a tutti questi interrogativi, di indicare una base della certezza, un fondamento della fede, Kung risale fino all'inizio dell'era moderna, ma più che delineare una storia della filosofìa e delle idee, egli fa piuttosto rivivere i dubbi e gli interrogativi in materia di fede di uomini concreti, le loro lotte e le loro sofferenze. Si va da Descartes a Pascal e Spinoza, a Kant ed Hegel, da Feuerbach e Marx a Nietzsche e Freud fino ai protagonisti del Concilio Vaticano I e a Karl Barth, William James, Teilhard de Chardin, Whitehead, Heidegger e Bloch, l'induismo, il buddhismo, il confucianesimo. Agostino e Tommaso d'Aquino hanno in quest'analisi un ruolo altrettanto importante dei Riformatori, del giansenismo e dell'illuminismo; e sono molto importanti anche Comte e Schopenhauer, Darwin e Strauss, il positivismo e l'esistenzialismo, la filosofia del linguaggio di Carnap e Wittgenstein, la teoria critica di Adorno e Horkheimer, il razionalismo critico di Popper e Albert; Einstein, Heisenberg, Weinberg. La risposta di Kung è: sì, Dio esiste. E anche noi uomini del XX secolo possiamo credere in Dio, e nel Dio cristiano, in modo razionale. Anzi, forse oggi è ancor più facile credere, che alcuni decenni o secoli fa. Il fatto che siamo per la centralità dei problemi della terra e dell'uomo e per la teorìa dell'evoluzione, che abbiamo optato per la democrazia e la scienza, per il liberalismo o il socialismo, non implica necessariamente che dobbiamo essere contro Dio. Anzi, si può realizzare la vera libertà, uguaglianza e fratellanza, l'umanità, la giustizia sociale e il progresso scientifico, proprio se e perché crediamo in Dio. L'affascinante tematica di "Dio esiste?" si propone dunque come complementare e strettamente connessa a quella dell'altro libro di Kung, "Essere cristiani".